lunedì 18 giugno 2012

SERA D'INVERNO

Copre di bruma il cielo la bufera,
Torcendo turbini di neve;
Urla come una fiera, 
Piange come un bambino,
O sul vetusto tetto
Fa sonare d'un subito la stipa,
O come un attardato viaggiatore
Ci bussa alla finestra.

Il nostro antico tugurio
E' triste e scuro.
Perché, vecchina mia,
Ti sei taciuta accanto alla finestra?
L'urlo della tempesta
Ti opprime, amica cara,
O sonnecchi al ronzio 
Del tuo fuso?

Beviamo, buona compagna
Della povera giovinezza mia,
Beviamo per dimenticare; dov'è dunque la coppa?
Sarà più lieto il cuore.
Cantami la canzone di come la cincia
Quieta viveva di là dal mare;
Cantami la canzone di come la fanciulla
Andò per acqua sul mattino.
Copre di bruma il cielo la bufera,
Torcendo turbini di neve;
Urla come una fiera,
Piange come un bambino.
Beviamo, buona compagna
Della povera giovinezza mia,
Beviamo per dimenticare; dov'è dunque la coppa?
Sarà più lieto il cuore.

(1825)

mercoledì 13 giugno 2012

LA MALEDETTA QUESTIONE

La verità non è al di fuori di te, ma in te stesso, ritrova te in te stesso, sottometti te a te stesso, diventa padrone di te e vedrai la verità. Questa verità non è nelle cose, non è fuori di te e non al di là di qualche mare, ma prima di tutto nel tuo proprio lavoro su te stesso- Se ti vincerai e ti umilierai, diventerai libero, come non hai mai immaginato si possa essere, e inizierai la grande opera di dare la libertà agli altri, e conoscerai la felicità, perché la tua vita si riempirà e tu comprenderai finalmente il tuo popolo e la sua santa verità. Non è presso gli zingari o dove che sia, l'armonia universale, se tu per primo non sei degno, se sei cattivo e orgoglioso, ed esigi la vita gratuitamente, senza offrire nemmeno ciò che si deve pagare per essa. 

domenica 10 giugno 2012

SCENA DEL FAUST


MEFISTOTELE

Sii pago
Dell'evidenza di ragione.
Nel tuo animo iscrivi:
Fastidium est quies - la noia
E' il riposo dell'anima.
Psicologo son io...questa sì è scienza!...
Di', quando non fosti annoiato?
Pensaci, cerca. Forse quando
Sul tuo Virgilio sonnecchiavi,
E ti destava la verga la mente?
Quando di rose coronavi
Le gioie di fanciulle compiacenti
E in rumorosa furia consacravi
Loro il fuoco della serale ebbrezza?
O quando forse t'immergesti
In magnanimi sogni,
Nel cupo abisso della scienza?
Ma -mi rammento- allora per la noia
Come un folletto dalla fiamma
Me suscitasti finalmente.
Mi torsi io qual demonio da dozzina.
Di rallegrarti mi studiai,
Ti menai dalle streghe e dagli spiriti,
Ebbene? tutto fu per nulla.
Bramavi gloria - e l'ottenesti,
Volevi innamorarti - elo facesti.
Dalla vita cogliesti ogni tributo,
Fosti per ciò felice?

FAUST

Cessa,
Non irritarmi la segreta piaga.
Nella profonda scienza non è vita -
Io maledissi il lume fallace del sapere;
E la gloria...il suo raggio casuale
E' inafferrabile. Il mondano onore
E' insensato qual sogno...Pure, v'è
Un vero bene: l'unione
Di due anime...

MEFISTOTELE

E' il primo appuntamento,
Vero? Ma si potrebbe poi sapere
Chi ti benigni rammentare,
Gretchen forse?

FAUST

Oh meraviglioso sogno!
Oh fiamma pura dell'amore!
Là, là - dove ombra, dove fruscio d'alberi
E correnti canore, -
Sull'incantevole seno
Posando languida la testa,
Io fui felice...

venerdì 8 giugno 2012

Il momento della lirica, che se uno pensa alla parola lirica pensa proprio a cose del genere

Alex che scrive a ***

Ricordo quel meraviglioso istante:
Tu mi apparisti avanti,
Come visione passeggera,
Come genio di pura bellezza.

Tra i languori di disperata tristezza,
Tra le agitazioni di rumorosa vanità,
A lungo mi sonò la dolce voce
E sognai le care sembianze.

Nel deserto, nel buio dell'esilio
Piano si trascinarono i miei giorni
Senza deità, senza ispirazione,
Senza lacrime, senza vita, senza amore.

E' giunto all'anima il risveglio:
Ed ecco sei di nuovo apparsa,
Come visione passeggera,
Come genio di pura bellezza.

E il cuore palpita in ebbrezza,
E son per lui risorte
E deità, ed ispirazione,
E vita, e lacrime, e amore.


1825

mercoledì 6 giugno 2012

Compleanno di Pushkin


Ci sono stati dati dagli dei
Dei giorni dorati
E su di voi sono rivolti gli occhi languidi.
Giocate, bevete, amici miei,
Passate notti che fuggano in fretta,
Attraverso la vostra gioia spensierata
Tra le lacrime,
Io sorrido.


martedì 5 giugno 2012

Psicopatologia dei decadenti

CHE CAZZO STAI FACENDO?
I PRODROMI?
I PRODROMI!
I PROGROM
UN ROMANZETTO PROGROMISTICO SCRITTO DA UNA SIGNORA RUSSA A BELGRADO O A HARBIN.
GR
I GRAUCH
SE FOSSI ALMENO GRAUCHO MARX
CHE CAZZO STAI FACENDO?