domenica 10 giugno 2012

SCENA DEL FAUST


MEFISTOTELE

Sii pago
Dell'evidenza di ragione.
Nel tuo animo iscrivi:
Fastidium est quies - la noia
E' il riposo dell'anima.
Psicologo son io...questa sì è scienza!...
Di', quando non fosti annoiato?
Pensaci, cerca. Forse quando
Sul tuo Virgilio sonnecchiavi,
E ti destava la verga la mente?
Quando di rose coronavi
Le gioie di fanciulle compiacenti
E in rumorosa furia consacravi
Loro il fuoco della serale ebbrezza?
O quando forse t'immergesti
In magnanimi sogni,
Nel cupo abisso della scienza?
Ma -mi rammento- allora per la noia
Come un folletto dalla fiamma
Me suscitasti finalmente.
Mi torsi io qual demonio da dozzina.
Di rallegrarti mi studiai,
Ti menai dalle streghe e dagli spiriti,
Ebbene? tutto fu per nulla.
Bramavi gloria - e l'ottenesti,
Volevi innamorarti - elo facesti.
Dalla vita cogliesti ogni tributo,
Fosti per ciò felice?

FAUST

Cessa,
Non irritarmi la segreta piaga.
Nella profonda scienza non è vita -
Io maledissi il lume fallace del sapere;
E la gloria...il suo raggio casuale
E' inafferrabile. Il mondano onore
E' insensato qual sogno...Pure, v'è
Un vero bene: l'unione
Di due anime...

MEFISTOTELE

E' il primo appuntamento,
Vero? Ma si potrebbe poi sapere
Chi ti benigni rammentare,
Gretchen forse?

FAUST

Oh meraviglioso sogno!
Oh fiamma pura dell'amore!
Là, là - dove ombra, dove fruscio d'alberi
E correnti canore, -
Sull'incantevole seno
Posando languida la testa,
Io fui felice...

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