domenica 3 novembre 2013

Stanchezza

Nel cuore, un pozzo dal fondo del quale irrompe una voce stridula che grida Mi manchi.
Mentre cerco di leggere qualche pagina di un libro del vecchio Francis Scott sbucciando un mandarino, mentre provo a soffocarla con un abbraccio a mia madre con la quale ho un rapporto anglicisticamente terrificante, lei non risparmia di far sentire la sua presenza dettata dalla tua assenza.
Mi trovo in un posto, un posto bello, un lago durante un autunno che sa di primavera, per esempio, ma non significa nulla.
Ho due braccia che costantemente vorrebbero stringere attorno a loro un corpo fatto di carne, il tuo, e non trovano, desolate articolazioni di questa razza umana, un sostituto altrettanto piacevole. 
Vieni a vivere con me, voglio morire con te, voglio che succeda tutto con te, sii la mia Lolita. 
Sono stanca, ma non ho idea riguardo che cosa si possa fare per finire di essere stanchi, lavoro, certo, lavoro tantissimo. Non è questo il punto.
Intanto vengo a Firenze, vengo a Firenze luce della mia vita, fuoco dei miei lombi, perché non ho mai tanto creduto a quelli che predicano il buonsenso.